Vagava da un posto all’altro e come aria divenne invisibile, come acqua divenne inarrestabile.
«Il mio nome è Sam Bulsara, ho scritto queste poche frasi in un diario trovato nel corso del mio insulso peregrinare, ora qui, ora altrove. Scrissi quasi tutto quello che seguirà in un parossismo di terrore che solo un martoriato incubo può elargire. Rammento quegli avvenimenti come troppo inusuali e bislacchi per essere veri. Questi ricordi, che come fiotti di icore invadono la mia mente, non possono essere veritieri, ma confesso oltremodo che non può essere neanche puro fariseismo…»
Dicembre 22, 1973
R.H. Lewis sceglie di indagare il tema scandagliando i frammenti di memoria di Sam Bulsara. Ci catapulta, con quest’ultimo, in un mondo sinistro e atipico, dove i confini tra verità e sogno appaiono a più riprese sfumati, innestando nel cuore del lettore un dubbio che non sembra trovare esito neanche nelle pagine finali.
(Davide Di Laurenzio)
Nel racconto “Il viandante” di Ray Hermanni Lewis ci sono vari passaggi in cui la realtà sembra sgretolarsi. L’uomo ha avuto a che fare con forze al di fuori dell’umana comprensione e ha viaggiato in una dimensione inaccessibile ai mortali, compiendo un’impresa riservata a pochi eletti.
(Alessandro Bolzani)
Questa storia non è solo una sequela di spaventi e orrori, ma anche un viaggio nell'animo umano e nelle sue ombre più oscure. Abbiamo veramente il controllo dei nostri destini o siamo semplicemente pedine in un gioco cosmico al di là della nostra comprensione?
(Alessio Monni)
Illustrazioni: Stefania Prati
Saggi: Alessandro Bolzani &Davide Di Laurenzio
Il Viandante
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